Esaurito

Carta delle provincie Lombardo Venete compilata da G. Monticelli

Grande carta geografica del Regno Lombardo Veneto disegnata da Gaetano Monticelli qui nell’edizione definitiva del 1866 che si caratterizza per la bella e dettagliata rappresentazione dell’Istria. Interessante e precisa è l’orografia concepita con un particolare tratto a dare un senso di tridimensionalità ai rilievi. In evidenza l’importante apparato fluviale del territorio e la ricca toponomastica con l’indicazione di molti centri urbani anche anche minori. Sono indicate le vie di comunicazione di prima e seconda Classe e quelle cavalcabili con indicate le relative stazioni di posta La mappa è completata in basso a sinistra dalla tabella con il “Prospetto Statistico delle Provincie del Regno Lombardo Veneto”. Pubblicata a Milano nel 1866 presso la ditta Artaria e riportata editorialmente su tela.

Ditta Artaria
Famiglia, originaria di Blevio in Brianza, i cui membri si tramandarono durante circa tre secoli l’attività di commercianti di stampe e di editori di musica, suddividendosi in due rami, dei quali uno fu attivo in Austria e Germania e l’altro in Italia.
Dei due rami il primo ebbe origine verso la metà del secolo XVII, da un Cesare che, preceduto da un altro membro della famiglia, dalla nativa Brianza emigrò in Austria e ivi esercitò il commercio ambulante di stampe fino all’anno della sua morte, avvenuta a Vienna nel 1700. Nel secolo seguente i discendenti, e in particolare i suoi nipoti, i fratelli Cesare (1706-1785), Domenico I (1715-1784) e Giovanni Casimiro (1725-1797), continuarono a Vienna la stessa attività in forma più organizzata e su scala più vasta.
Degli Artaria italiani, il ramo milanese, più recente rispetto al tedesco, ha portata anch’esso un contributo notevole alla storia editoriale dell’Ottocento. Fondatore della casa di Milano fu Ferdinando.
Nei moderni stampati della ditta si trova l’indicazione “Casa fondata nel 1800”, ma probabilmente l’anno di fondazione risale al 1805, quando alla ditta Artaria fu rilasciata la licenza di esercitare un negozio di stampe, carte geografiche e musica. Nel 1828 il fondatore della ditta cedette l’azienda ai due figli maggiori, riservandosi il commercio di minore importanza della musica manoscritta. La ditta venne così ad intestarsi “Epimaco e Pasquale Artaria”. Epimaco, il più intraprendente dei due fratelli, si occupò in modo speciale del ramo musicale dell’azienda, cercando di svilupparlo con l’acquisto della proprietà di opere liriche. Ma dopo pochi anni, in seguito a una crisi finanziaria, Epimaco si ritirò e Ferdinando fu a capo della ditta, che nel 1837 assunse la ragione di “Ferdinando Artaria e Figlio”.
Alla morte di Ferdinando, Giovanni essendo già morto nel 1839 ed Epimaco venendo privato di ogni suo diritto, rimase unico titolare Pasquale. Il 1852 segna un’altra data importante nella storia della casa Artaria: il 6 maggio Pasquale cedette l’azienda al cognato Ferdinando Sacchi, riservandosi però la piena proprietà della Guida dei viaggiatori in Italia nelle due lingue italiana e francese. La casa conservò la vecchia denominazione di “Ferdinando Artaria e Figlio” e la mantenne fino al 1872, anno in cui adottò la ragione “Ditta Artaria di Ferdinando Sacchi e figli”.​