Lombardia alla scala da 1:750000

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Carta geografica della Lombardia compilata dal Prof. Evaristo Radaelli, commissionata dalla ditta Artaria e stampata come pubblicazione separata dalla litografia Kettlitz & c. di Milano nel 1890.  La mappa mostra la regione alla scala di 1 a 750000 con in evidenza le provincia, le vie di comunicazioni principali e i confini di Stato con il Tentino ancora austriaco. In basso interessante testo descrittivo con le peculiarità geografiche, produttive e le risorse della Lombardia.

Ditta Artaria: Famiglia, originaria di Blevio in Brianza, i cui membri si tramandarono durante circa tre secoli l’attività di commercianti di stampe e di editori di musica, suddividendosi in due rami, dei quali uno fu attivo in Austria e Germania e l’altro in Italia. Dei due rami il primo ebbe origine verso la metà del secolo XVII, da un Cesare che, preceduto da un altro membro della famiglia, dalla nativa Brianza emigrò in Austria e ivi esercitò il commercio ambulante di stampe fino all’anno della sua morte, avvenuta a Vienna nel 1700. Nel secolo seguente i discendenti, e in particolare i suoi nipoti, i fratelli Cesare (1706-1785), Domenico I (1715-1784) e Giovanni Casimiro (1725-1797), continuarono a Vienna la stessa attività in forma più organizzata e su scala più vasta.
Degli Artaria italiani, il ramo milanese, più recente rispetto al tedesco, ha portata anch’esso un contributo notevole alla storia editoriale dell’Ottocento. Fondatore della casa di Milano fu Ferdinando. Nei moderni stampati della ditta si trova l’indicazione “Casa fondata nel 1800”, ma probabilmente l’anno di fondazione risale al 1805, quando alla ditta Artaria fu rilasciata la licenza di esercitare un negozio di stampe, carte geografiche e musica. Nel 1828 il fondatore della ditta cedette l’azienda ai due figli maggiori, riservandosi il commercio di minore importanza della musica manoscritta. La ditta venne così ad intestarsi “Epimaco e Pasquale Artaria”. Epimaco, il più intraprendente dei due fratelli, si occupò in modo speciale del ramo musicale dell’azienda, cercando di svilupparlo con l’acquisto della proprietà di opere liriche. Ma dopo pochi anni, in seguito a una crisi finanziaria, Epimaco si ritirò e Ferdinando fu a capo della ditta, che nel 1837 assunse la ragione di “Ferdinando Artaria e Figlio”. Alla morte di Ferdinando, Giovanni essendo già morto nel 1839 ed Epimaco venendo privato di ogni suo diritto, rimase unico titolare Pasquale. Il 1852 segna un’altra data importante nella storia della casa Artaria: il 6 maggio Pasquale cedette l’azienda al cognato Ferdinando Sacchi, riservandosi però la piena proprietà della Guida dei viaggiatori in Italia nelle due lingue italiana e francese. La casa conservò la vecchia denominazione di “Ferdinando Artaria e Figlio” e la mantenne fino al 1872, anno in cui adottò la ragione “Ditta Artaria di Ferdinando Sacchi e figli”.​ La ditta Artaria continuò a firmare le sue opere fino al 1921 quando fu assorbita dalla casa editoriale “Bottega di Poesia”, fondata l’anno prima dal conte Emanuele di Castelbarco Pindemonte (1884-1964).