Africae Nova Descriptio

“This is one of the most decorative and popular of all the early maps of Africa”  [Norwich]

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La carte-a-figures dell’Africa di Johannes Blaeu è una delle delle più decorative e famose carte geografiche del continente e un superbo esempio del livello raggiunto dalla cartografia olandese nel XVII secolo. La carta è arricchita ai lati dalle vignette con le popolazioni indigene: “Marocchi, Senagenses, Mercatores in Guinea, Cab: Iopo Gonsalvi Accolae, Miles Congensis, Aegyptii, Abissini, Cafres in Mozambico, Rex in Madagascar, Cab: bonae Spaei habitatores” e nella parte superiore dalle vedute di nove tra le città principali: Tangeri, Ceuta, Algeri, Tunisi, Alessandria, Alcair, Mozambico, “S. Georgius della Mina” e Canaria. Gran parte delle informazioni geografiche di questa carta sono ancora basate sulle mappe tolemaiche come per esempio la sorgente del Nilo identificata nei laghi Zaire e Zaflan. Sono riportanti anche altri laghi e fiumi mitici di cui si era certi dell’esistenza come il famoso lago Sachaf descritto dal cartografo Laurent Fries. La mappa è riccamente decorata con animali, tra i quali elefanti, scimmie, struzzi, gazzelle, leoni, ghepardi e cammelli e negli oceani sono presenti numerosi velieri, mostri marini, pesci volanti e una splendida rosa dei venti. Tratta dall’Atlas Appendix pubblicato ad Amsterdam nel 1642.

La famosa casa editrice della famiglia Blaeu venne fondata ad Amsterdam nel 1596 da Willem Janzoon Blaeu (1571-1638) che inizialmente produsse globi, carte nautiche e strumenti scientifici ma ben presto si attivò, comprando le lastre di rame del Mercatore dal genero Jodocus Hondius, per la realizzazione di un atlante di tutto mondo. Alla sua morte l’azienda proseguì per opera dei suoi due talentuosi figli Cornelius (1616-1648) e Johannis (1596-1673) che ampliarono di gran lunga il già ambizioso progetto cartografico del padre. L’Atlas Major è il risultato dell’immenso lavoro dei Blaeu ed è riconosciuto unanimamente come uno dei momenti più alti nella storia della cartografia. Le circa 600 carte geografiche che lo compongono sono tutte incise con tratto raffinatissimo ed abbellite da splendidi cartigli, riferimenti araldici e specialmente dalla splendida calligrafia in corsivo. Il lavoro dei Blaeu si interruppe nel 1672 quando il grande incendio di Amsterdam distrusse l’officina e gran parte delle matrici delle carte. L’anno seguente Johannis morì e le lastre rimanenti vennero disperse e acquistate dai rivali Frederick De Wit, Schenk e Valk. La casa editrice chiuse definitivamente nel 1695.