Esaurito

Provincia Venetiarum cun Confinis

Atipica carta geografica dell’antico Stato di Venezia tratta dall’opera Chorographica descriptio provinciarum et conventuum Fratum Minorum S. Francisci Capucinorum più comunemente conosciuta come “Atlante dei Cappuccini” di Joannes Montecalerio pubblicata a Torino nel 1643 presso Alessandro Federico Cavalleri.
Il modello di riferimento per i rilievi cartografici sembrerebbe essere quello Mercatoriano ma, nonostante non sia citato in nessuna nota, questa carta ricalca decisamente l’iconografia delle mappe manoscritte del Bresciano e del Milanese inserite nel “Atlante geografico” di padre Silvestro da Panicate del 1632 usato per le visite generali; alla sua morte il successore Padre Giovanni di Montecaliero incaricò padre Massimino da Guechen di proseguire l’opera. La raffinata carta non presenta indicazioni di responsabilità, tuttavia è presumibile che i nomi degli autori siano da ritrovarsi tra quelli che compaiono, una sola volta in tutto l’atlante, in margine del cartiglio della grande tavola generale dell’Europa: i francesi Bernardinus Burdigalensis (di Bordeaux) e Ludovicus M. Regali (Montejan), il tedesco Maximus à Guchen e un Capucinus Gallus, che dovrebbe aver avuto il ruolo di incisore. La curiosa opera geografica vuole rappresentare non le peculiarità di un territorio ma solo l’ubicazione dei vari conventi nell’area di riferimento: la mappa presenta margine graduato, due scale in “milliaria italica communia” e “milliaria germanica communia” ed elaborato cartiglio di gusto tardo rinascimentale con il titolo e stemma dei Cappucini sorretto da due putt. Sotto il titolo il termine “cum confinijs” non si riferisce, come sembrerebbe, ai confini dello Stato veneto ma alla divisione delle circoscrizioni dei Cappucini che naturalmente non coincidevano con le provincie politiche.
L’atlante ebbe una prima edizione nel 1643 a Roma con un totale di 46 mappe (23 per l’Italia, 5 per la Spagna, 11 sulla Francia e 7 per la Germania), quindi ristampata nel 1646 ancora a Roma con un numero di tavole accresciuto tra le quali la grande carta geografica dell’Europa.
Venne ristampata a Torino nel 1649, sumptibus Alexandri Federici Caualleri sempre con le 51 carte geografiche definitive (I’Europa, 24 carte per l’Italia, 6 per la Spagna, 12 per la Francia e 8 per i territori dell’Impero). Infine si replicò a Torino per i torchi di Alessandro Federico Cavalleri un’ultima volta nel 1654 con le medesime carte presenti nella precedente pubblicazione.