Bella mappa serio-comica disegnata da Augusto Grossi (firma in basso a sinistra sulla costa spagnola) pubblicata a Bologna nel 1875 come tavola centrale allegata alla rivista satirica Il Pappagallo che mostra l’Europa con al centro il cancelliere Otto von Bismarck che, come un Sant’Antonio abate, “benedice” e tranquillizza le varie nazioni ognuna rappresentata da un animale.
Nel 1875, diplomatici tedeschi e giornali semi-ufficiali lasciarono intendere che la Germania avrebbe potuto lanciare una guerra contro la Francia, che si stava riprendendo rapidamente dalla sconfitta subita dalla Prussia cinque anni prima. Le voci sulla guerra andavano e venivano, e alla fine portarono i governi russo e britannico a mettere in guardia Bismarck dalla guerra.
Augusto Grossi (1835 – 1919) è stato un pittore, caricaturista e editore attivo a Bologna nella seconda metà del XIX secolo e nei primi del XX secolo. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e ha partecipato alle mostre del 1855 e 1856. Il primo lavoro di caricatura di Grossi è stato nella quindicinale Il Diavolo Zoppo, pubblicato con Leonida Gioannetti, tra il 1863 e il 1865. In seguito, nel 1865, sempre con Gioannetti pubblica un giornale satirico simile, La Rana (1865 – 1912) conosciuta per i suoi commenti satirici monarchici e improntata sulla politica europea. Nel 1873, Grossi lasciò La Rana per pubblicare la sua rivista, Il Papagallo che divenne famoso per le sue raffinate e coloratissime caricature stampate in cromolitografia che descrivevano il nascente impero germanico e gli imperi russo e inglese protagonisti della difficile partita dei Balcani del tempo. Nel 1876 sull’onda del successo, compare un’edizione francese Le Perroquet e nel 1878 un’ edizione inglese, The Parrot. Le pubblicazioni cesseranno il 23 maggio 1915 con l’entrata in guerra dell’Italia. Augusto Grossi ha anche collaborato con la rivista greca Aristofane, fornendo litografie a colori per 11 anni. Nel 1910 Grossi ha donato le sue pietre litografiche all’Archiginnasio di Bologna. Alla sua morte nel 1919, il Resto del Carlino lo commemora: “un signore di altri tempi, allegro e umoristico… solitario, amato dalla famiglia”.