Raffinata carta geografica incisa dallo stabilimento litografico Turati che mostra la topografia del Lago di Garda con l’indicazione delle rotte dei battelli a vapore e del territorio che lo circonda caratterizzato da una precisa rappresentazione dei fiumi e dell’orografia. Sotto il titolo una legenda riassume le distanze in km via acqua tra le principali località della sponda bresciana e quella veronese. La carta era a corredo della rara “Guida del Lago di Garda” edita dalla Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali e pubblicata a Bologna da Giuseppe Civelli nel 1889.
Giuseppe Civelli, nato nel 1816 aprì a Milano, nel 1840, un proprio piccolo impianto tipografico e calcografico. Dieci anni più tardi era già in grado di allargare la sua impresa con un secondo impianto a Verona, cui seguirono, dopo l’Unità d’Italia, altre due inaugurazioni ad Ancona e a Torino. Nel 1865, in seguito al trasferimento della capitale a Firenze, Civelli vi acquistò un nuovo e più importante stabilimento tipografico. La sua impresa si allargò successivamente con l’acquisizione di una fonderia di caratteri e di due cartiere. Pubblicò importanti giornali e grandi opere geografiche, mentre lo stabilimento di Firenze pubblicava soprattutto su commesse governative. Il Civelli morì nel 1882 dopo aver fondato anche a Roma, una grande tipografia. I successori stamparono molto con l’insegna “Stabilimento Tipografico già C. Civelli”, fino alla metà del ‘900.
La Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali è stata una società ferroviaria privata, fondata nel 1862 dal conte Pietro Bastogi, che gestì un gran numero di linee ferroviarie in gran parte ricadenti nel nord e nel versante adriatico e meridionale della penisola italiana. Dal 1885 assunse la ragione sociale di Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali. Esercizio della Rete Adriatica.
Nel 1906 in seguito al riscatto e alla successiva nazionalizzazione delle linee ferroviarie da parte dello Stato, la società si trasformò in finanziaria investendo nel settore elettrico, in imprese immobiliari e di costruzione, in obbligazioni e titoli di Stato nazionali ed esteri. Assorbita dall’IRI dopo la Crisi del 1929, viene risanata e riprivatizzata nel 1937.