Esaurito

Carta Geologica della Lombardia

Stupenda grande carta geologica della Lombardia basata sui rilevamenti del Prof. Torquato Taramelli.

Splendida e fondamentale carta geologica della Lombardia basata sui rilevamenti del Prof. Torquato Taramelli.
Taramelli (1845-1922), nato a Bergamo, fondò l’Istituto Geologico Italiano, fu un membro fondatore della Società Sismologica Italiana ed è stato determinante nella creazione della prima mappa geologica dell’Italia.
La grande ed interessantissima mappa include in basso sinistra un inserto con la prosecuzione dell’area di Pavia e la legenda con i segni convenzionali per la lettura della carta. In alto a destra una dettagliata legenda elenca i vari strati geologici per colore che poi è riportato in carta per una immediata comprensione.
Pubblicata a Milano nel 1890 dalla Ditta Artaria di Ferdinando Sacchi e figli, con l’assistenza dei cromolitografi Gualassini e Bertarelli.

Torquato Taramelli (Bergamo, 15 ottobre 1845 – Pavia, 31 marzo 1922) è stato un geologo e accademico italiano.
Compiuti i quattro anni di studio universitario a Pavia, come alunno del Collegio Ghislieri, ottenne la laurea in Scienze Naturali a Palermo, divenendo poi assistente di Antonio Stoppani al Politecnico di Milano. Dopo la partecipazione alla terza guerra d’indipendenza, divenne professore di Storia Naturale nell’Istituto Tecnico di Udine. Dedicò i suoi studi al territorio del Friuli, dove divenne anche fondatore e presidente della Società Alpina Friulana, sezione locale del Club Alpino Italiano, nel 1874.
Nello stesso anno divenne professore presso l’Università di Genova, trasferendosì però già nel 1875 all’Università di Pavia, come professore straordinario di Mineralogia e Geologia (ordinario dal 1878). Negli anni successivi insegnò anche Paleontologia e Geologia applicata e materiali da costruzione per il primo anno della Scuola di Applicazione per gli ingegneri, allora attivo a Pavia. Fu rettore dell’Università di Pavia tra il 1888 e il 1891.
Fondò l’Istituto geologico italiano, presiedette la Società geologica italiana, fu membro fondatore della Società sismologica Italiana, membro della Commissione reale geodinamica e, dal 1887, al Ministero dell’agricoltura, dell’industria e del commercio, prese parte al consiglio direttivo dell’Ufficio centrale di meteorologia e geodinamica, dove organizzò una rete di osservatori geodinamici.
Tra i suoi lavori più importanti è la Carta geologica d’Italia e i suoi studi in sismologia, dedicati ai campi macrosismici di alcuni eventi tellurici importanti. A partire dalla fine dell’Ottocento fino alla morte, diede un contributo rilevante a progetti di grandi opere di ingegneria civile e di sviluppo dell’agricoltura. Il gruppo di geologi di cui fece parte diede origine alla cosiddetta “nuova geologia”, che portò la geologia italiana ai livelli europei.